fbpx

Una cuccagna di progetto***

La storia di un recupero che rappresenta un ponte culturale tra città e campagna
  • Elena Bianco

C’era una volta – nel ‘700 – una cascina in campagna alle porte di Milano. Poi sotto i ponti è passata tantissima acqua (l’occupazione austriaca, il Risorgimento, l’Unità d’Italia, due Guerre Mondiali, ecc.) e quella cascina è sopravvissuta, ma è stata inglobata – miracolosamente intatta, lei e i suoi 2000 mq di corti e giardino – fra le case, perché ormai Milano le è cresciuta intorno. 

Oggi dopo tanto abbandono ed incuria è rinata, restituita ai cittadini con una destinazione d’uso pubblica e multifunzionale. Cascina Cuccagna, prima ancora di essere sede di attività, è luogo di incontro e di aggregazione: un laboratorio di cultura e un posto dove la qualità della vita è tema centrale.

Questo l’intento del Consorzio Cantiere Cuccagna, formato da dieci cooperative, che ha gestito il Progetto Cuccagna, in concessione ventennale da parte del Comune di Milano. In tre anni è stato attuato il recupero della struttura, secondo principi di sostenibilità e bioarchitettura, e nella primavera del 2011 una prima parte delle attività ha iniziato ad operare, in un work in progress che da allora rende la cascia una fucina di idee. L’alimentazione è un tema centrale come catalizzatore di utenza, e rappresenta un vero e proprio “ponte culturale” fra città e campagna, grazie al principio della “filiera corta” che è alla base delle attività food. 
È stato realizzato il bar-trattori, “Un Posto a Milano” gestita dallo chef Nicola Cavallaro, che ritorna all’essenziale e offre una ristorazione semplice e sana, fatta con i prodotti delle cascine intorno a Milano, “sfornando” piatti e dolciumi che possono accompagnare la clientela in tutte le pause della giornata: la colazione, il pranzo, la merenda, l’aperitivo, la cena.

I prodotti utilizzati sono stagionali, pane, pasta e dolci sono fatti in casa, verdura e frutta, farine e oli provengono da agricolture biologiche, la maggior parte dei piatti sono vegetariani, molti senza glutine, tutti i prodotti sono rintracciabili, il costo è decisamente abbordabile. Il grande locale è arredato con materiali di recupero, per cui ci si può trovare a fare un inedito happy hour con pezzi di frittata e pane e alici seduti ad un banco scolastico usato. all’altra parte della corte ha trovato posto un negozio permanente, la Bottega di Campagna Amica (Coldiretti), dove si trovano prodotti della Filiera Agricola Italiana: frutta e verdura di stagione, la “pasta delle donne“, formaggi bio, latte, salumi tradizionali, vini, succhi, tisane, confetture, pane, biscotti e molto altro, anche in distributori self-service (per il riso Carnaroli e Arborio e per molti legumi), per una spesa eco-sostenibile a cui è stata abbinata una fidelity card di sconti. 
Ogni lunedì pomeriggio, inoltre, nel giardino della Cascina si tiene il Mercato Agricolo della Cuccagna, dove i piccoli agricoltori e allevatori delle cascine del Parco Agricolo Sud e delle campagne lombarde vendono direttamente al pubblico e – cosa fondamentale – raccontano, a chi di campagna non sa nulla, il loro mestiere e i loro prodotti. È un momento di socialità fantastica, in cui due mondi si trovano nel piacere della partecipazione. L’assenza di intermediari garantisce il giusto prezzo, la freschezza e la stagionalità. Intorno a questo nucleo fondamentale hanno incominciato a crescere iniziative con l’intento di creare socialità, scambio, offrir servizi, informazioni e saperi. 

A partire da quelli pratici e ormai perduti, come l’arte di ripararsi da solo la bicicletta: la Ciclofficinanon solo fornisce strumenti e consulenza a chi porta la propria bicicletta, ma offre corsi di “upcycling” cioè la capacità di riportare in vita le parti meccaniche che sembrano da buttare.
L’Orto Condiviso (Community Garden), invece, è un pezzo di terra di 60 mq a erbe aromatiche, verdure di stagione, vite, curato e gestito da un gruppo di volontari di cui tutti possono far parte in base alle proprie capacità e al tempo a disposizione. Dal pratico al teorico, alla Cascina si può frequentare l’Università della Sostenibilità, che informa con approccio scientifico su pratiche economiche di stampo solidale ed etico e forma attraverso esercitazioni collettive e stage. Uno sportello legale fa da supporto, a chi ne faccia richiesta, su problemi giuridici; uno tecnico risolve i quesiti di chi deve fare modifiche strutturali e di impianti in casa; un altro è di sostegno psicologico alle famiglie. 

Annualmente viene stabilito un fitto calendario mensile di incontri, dalla presentazione di libri alle tecniche colturali bio, da temi macroecnomici a quelli ambientali. Anche i corsi sono molti: self publishing, serigrafia, cucina naturale, e dalla mente allo spirito, T’ai Chi Ch’uan e yoga. Recentemente in occasione del suo “compleanno” la Cascina Cuccagna ha un progetto di compostaggio automatico per tutta la comunità, supportato dalle Fondazione Cariplo e Banca del monte di Lombardia. Ogni 100 chili di frazione umida, si produrranno 40 chili di compost che sarà utilizzato come fertilizzante dell’orto e verrà distribuito a chi ne farà richiesta. Da adesso al futuro prossimo, Cascina Cuccagna è un modello di valorizzazione storico-ambientale applicabile ad altre delle 58 cascine comunali del milanese, che sono oggetto del progetto “Cacine Expo 2015“, oggi associazione. 

Il progetto, di cui Cascina Cuccagna potrebbe diventare anche sede operativa del comitato promotore, mira alla loro riqualificazione e adattamento a luogo polifunzionale destinato all’agricoltura, l’alimentazione, il vivere il territorio.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su pinterest
Pinterest