fbpx

Retrofit. Ora è possibile trasformare la propria auto da benzina in elettrica***

Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto che permette la trasformazione di un’auto endotermica in elettrica. Un altro passo verso la mobilità elettrica.

20/01/2016

Rudi Bressa

È stato approvato l’11 gennaio scorso dal Consiglio dei Ministri il decreto per poter commutare vecchi veicoli a benzina o diesel in veicoli elettrici. La nuova legge è stata pensata per regolamentare il cosiddetto retrofit, ovvero la trasformazione dei motori endotermici in elettrici tramite appositi kit composti da un motore elettrico con convertitore di potenza, un pacco batterie e un interfaccia con la rete per la ricarica delle batterie stesse.

Una dei protagonisti del disciplinare è stata certamente Confartigianato Vicenza e Marca Trevigiana che sottolinea come si sia “compiuto un grande passo nel percorso di avvicinamento a una maggiore fruibilità dell’auto elettrica. Confartigianato Vicenza e Marca Trevigiana hanno dato un contributo determinante alla definizione della norma seguendone l’iter oltre che a Roma anche a Bruxelles”.

Interessati dal decreto, fa sapere l’Adiconsum “sono tutti i veicoli a motore con 4 ruote, con numero di posti, a seconda della categoria fino a 8 postazioni ed oltre progettati e costruiti per il trasporto di persone e il trasporto di merci”. Ma l’Associazione non risparmia qualche critica: “Mentre in Paesi come il Nord America si è alle prese con lo smaltimento delle batterie delle auto elettriche, il che la dice lunga sullo sviluppo di tale tipo di mobilità, nel nostro Paese l’E-mobility stenta a decollare”.

“L’auto elettrica – commenta Luigino Bari, componente della giunta di Confartigianato Vicenza – da un certo punto di vista ripercorre la storia dei primi computer: ingombranti, costosi, ma interessanti per le opportunità che lasciavano intravedere. Certo, oggi l’auto elettrica non sta godendo dello stesso slancio sebbene la tecnologia sia molto avanzata ma purtroppo ancora poco diffusa, però siamo in una fase di evoluzione continua e ciò soprattutto grazie alla volontà del sistema Confartigianato, che da più di due anni si è attivato nei confronti del Ministero dei Trasporti per trovare soluzione agli aspetti burocratici e normativi che rendevano difficile, e molto costoso, omologare nel nostro Paese un’auto riconvertita a elettrica”.

Ora sarà sufficiente acquistare il kit omologato, farlo montare da un tecnico autorizzato e far aggiornare la carta di circolazione dalla Motorizzazione Civile, dopo adeguata prova. L’associazione Class Onlus sta già organizzando dei convegni a tal proposito e potrebbe quindi essere un buon punto di riferimento per chi fosse interessato. 

Confartigianato non manca di guardare l’opportunità economica dietro al decreto: “L’obiettivo è intervenire sul parco-auto delle ‘city car’ già esistente: dal punto di vista sociale e lavorativo, l’attività di trasformazione dei veicoli a benzina in elettrici è la soluzione che può recuperare gran parte di quei mezzi, altrimenti dismessi. Il ‘retrofit’ ha un impatto energetico ottimale ed economico, inserendosi appieno in un sistema di recupero virtuoso”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su pinterest
Pinterest